L'acquisizione iperspettrale

Lo scanner iperspettrale usato è prodotto dalla Dv Optics di Padova e permette l’acquisizione delle immagini in forma spettrale; un’immagine spettrale contiene la misura fisica della riflettanza dei suoi pixel ed è correlata con la qualità di visione da parte di un osservatore (cioè la sensazione colore generata). Rispetto alle immagini non spettrali (RGB o altri spazi colore come Lab, Luv ecc.) queste immagini permettono di simularne la visualizzazione in diverse condizioni di illuminante e osservatore standard; questa proprietà  è sfruttata in Colibrì per valutarne sia la metameria dell’acquisizione, sia quella dei campioni riprodotti in stampa.

Correttezza dell’acquisizione: Poiché si tratta di misure fisiche, le acquisizioni spettrali presuppongono una corretta condizione sperimentale (velocità, risoluzioni, distanze focali ecc). Diamo in questa fase per scontato che l’utente abbia effettivamente rispettato ( e rispetterà in futuro) le condizioni di validità delle misurazioni;

Il monitor calibrato

Dopo avere acquisito l’immagine, il software ne prevede una visualizzazione a monitor; si  presuppone si stia utilizzando un monitor di qualità, per il quale è stato fatto un corretto profilo colore; in caso contrario si scambieranno lucciole per lanterne, o comunque su monitor diversi (e non calibrati) si vedranno colori diversi..

Nel caso in esame le immagini visualizzate sono state riprodotte con un monitor calibrato, ma è probabile che quelle che vedrà il lettore dell’articolo siano non corrette. Quindi si farà riferimento, nell’analisi, sopratutto ai valori colorimetrici (numeri) piuttosto che alle visualizzazioni.

I materiali da riprodurre

sono stati acquisiti con scanner spettrale due diversi campioni:  un  marmo e una  piastra di cemento, entrambi alla risoluzione di circa 11 punti/mm (290 dpi), ad una distanza dall’obiettivo di 6 mm; per la precisione sono state fatte due acquisizioni, una a 3 e l’altra a 6 mm per valutarne la differente risposta (analizzeremo all fine dell’articolo queste differenze); i campioni considerati comunque sono quelli a 6 mm,  (ovviamente, per la necessaria omogeneità sperimentale,  anche l’acquisizione delle pagine di profilazione di cui scriveremo nel prossimo articolo è stata fatta a 6 mm). Casualmente, i due campioni presentano differenti difficoltà di acquisizione, uno è opaco e pieno di trappole luce(i buchi), l’altro è lucido e presenta diverse caratteristiche di riflessione della radiazione luminosa. L’analisi delle due situazioni cci permetterà di discutere di queste problematiche.

Il cemento : Il materiale è bucherellato, percepito come un materiale grigiastro nelle condizioni di illuminazione in cui è analizzato; vedremo che questa condizione non è completamente vera in termini colorimetrici, e ne giustificheremo il risultato di acquisizione.

 

 

 

Il marmo: il materiale è lucido, e questo vedremo che produrrà risultati inattesi in fase di acquisizione, non per colpa dello scanner, ma per le caratteristiche del materiale); Per un assaggio preliminare delle caratteristiche di acquisizione di immagini lucide potete leggere questo bel documento della Minolta (da pagina 31, ma leggetelo tutto se avete dubbi su cosa significhi misurare il colore..)

 

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