
Calibrazione della stampante
Alcune precisazioni sull’argomento..
Il termine calibrazione viene spesso confuso con quello di profilazione; pertanto, ad evitare fraintendimenti, diciamo che in Colibri la calibrazione consiste nella definizione dei parametri TIL, TAC e nella linearizzazione del sistema testa/inchiostro.
Lo stesso termine di linearizzazione è utilizzato con un livello di ambiguità insopportabile: non è chiaro cosa si intenda con questo processo, in termini generali si intende che, data una variazione percentuale della quantità di di inchiostro trasferito su un’area, ci si aspetta di produrre su una stampante una risposta equivalente in termini di differenza percettiva? Non toglietevi il piacere di un giro su internet alla ricerca di questi argomenti: sarà interessante riconoscere che spesso con lo stesso termine si intendono cose diverse, e spesso non chiare neppure a chi scrive gli articoli..
E’ importante quindi definire, nel contesto di Colibri, cosa si intende per linearizzazione degli inchiostri.
In Colibri per linearizzazione degli inchiostri si intende una funzione che, data una concentrazione di inchiostro stampata, la trasforma in un valore % tale che variazioni corrispondano ad equivalenti variazioni del colore misurato su un’area; Sembra difficile, ma significa semplicemente che invece di utilizzare la variazioni da 0 a 100% delle concentrazioni di stampa, useremo un valore ρ da 0..100, funzione delle concentrazioni tale che, la differenza colore misurata fra 50 e 60 , o fra 60 e 70 è approssimativamente dello stesso ΔE (misura la distanza fra i due colori).
Prima di affrontare praticamente il processo di calibrazione è opportuno fare alcune considerazioni:
Gli stessi coloranti, usati da stampanti differenti producono differenti caratteristiche colorimetriche; sappiamo che il comportamento dei coloranti dipende da diversi fattori:
- Il substrato
- La risoluzione di stampa
- Le caratteristiche delle teste di stampa
- Le caratteristiche dei processi produttivi (ad esempio la cottura dei materiali ceramici stampati o, nel tessile ad esempio la vaporizzazione)
Si comprende ora perché abbiamo introdotto il concetto di linea di produzione: essa corrisponde alla sequenza produttiva adottata (stampanti, coloranti, substrati, trattamenti).
La linearizzazione è una prima parte della caratterizzazione non solo degli inchiostri, ma del ciclo produttivo adottato; Perché il processo di stampa sia ripetibile è necessario controllare la costanza dei risultati; qualora i risultati di produzione fossero non accettabili, si dovranno individuare le differenze di processo che li hanno generati.
La linearizzazione
La linearizzazione viene sviluppata in quattro step:
- Stampare le chart di linearizzazione
- fare il trattamento delle chart ( in ceramica cuocere le piastrelle, nel tessile ad esempio vaporizzare il tessuto per fissare i coloranti)
- Misurare i campioni con lo spettrofotometro
- Controllare la qualità dei risultati
La sequenza di operazioni è sviluppata utilizzando in sequenza i tasti presenti nella finestra linea di produzione
Stampare le Chart di linearizzazione: Si accede alla procedura premendo il tasto sulla finestra della linea di produzione. Verrà aperta una finestra a tutto video per la definizione dei formati di stampa della Chart
La finestra è del tutto simile a quella che verrà usata nel processo di costruzione dei profili colori.
Dimensioni pagina stampata: è necessario definire la dimensione dell’area del substrato da usare
Definire le dimensioni dei patch colore da stampare: definire eventualmente la presenza di bordi
Stampa della pagina: se il layout visualizzato è soddisfacente premere il tasto
Output della stampa: In funzione del tipo di stampante e processo, la pagina sarà stampata direttamente su foglio di substrato usato; nel caso delle stampanti ceramiche usate per la produzione, la stampa è fatta su file, nella cartella definita in precedenza attraverso il controllo contenuto nella finestra di editing delle production line:
Modifica delle concentrazioni di inchiostri: i patch colore stampati consistono in zone a differente densità di stampa per ciascun colorante, nell’intervallo da 0 a 100 in copertura dell’area. Il numero di intervalli può essere modificato attraverso il tasto ma in genere quest’operazione non è necessaria perché le diluizioni di default sono sufficienti a caratterizzare bene la curva di diluizione dei coloranti.