Intro

Questo articolo è il quarto della serie sulle tecniche di controllo di qualità in Colibrì; nei precedenti articoli abbiamo discusso un insieme di metodi di controllo della correttezza delle misure colore, utilizzando funzioni di analisi della differenza fra le immagini acquisite da scanner, e di ripetibilità delle misure;

Per iniziare la discussione è opportuno richiamare alcuni concetti sulla misura; ne parleremo in modo semplice, evidenziandone i concetti di base, senza indulgere in formule matematiche, non necessarie allo scopo.

cosa significa misurare?   Non sarà mai evidenziato a sufficienza quanto, nei processi di calcolo del colore, la correttezza delle misure  sia fondamentale.

Nella rilevazione di qualunque comportamento fisico, chimico, demoscopico o altro, il corretto campionamento della popolazione è un vincolo dal quale non si può prescindere; chi non ha dimestichezza con i concetti di misura può trovare strano che si parli di campionamento e di popolazione.  

Osserviamo che,  quando misuriamo il colore di una cella della pagina di linearizzazione o profilazione,  acquisiamo una sua area, e tutti i suoi dot  contribuiscono alla riflettanza calcolata; cioè la misura rappresenta il comportamento della popolazione dei dot nell’area misurata, e l’area è essa stessa un elemento della popolazione di tutte le aree estraibili dalla cella;

Se ripetessimo la misura molte volte, su aree diverse della stessa cella,  otterremo un insieme di valori, curve di riflettanza, tutti diversi fra di loro. Quello che definisce la qualità (attendibilità) della misura è la distribuzione di frequenza dei suoi valori, rappresentati dalla media e dalla deviazione standard σ ; la deviazione standard ci informa quanto grande sia la variabilità delle misure fatte, e quanto la misura media calcolata sia rappresentativa della cella colore rilevata,  quindi sia una caratteristica effettiva della stessa.

Concludiamo che la verifica della ripetibilità delle misure (deviazione standard non alta e distribuzione normale delle frequenze) è la garanzia che tutti i calcoli successivi fatti in Colibrì saranno attendibili;

La precisione e ripetibilità delle misure dipendono sia dalla qualità dello strumento che dalla costanza delle condizioni sperimentali; abbiamo già mostrato in questo articolo che, ad esempio, il non mantenimento della distanza focale in due misure iperspettrale della stessa immagine porta ad ottenere risultati non concordi.

Una misura corretta del colore garantisce la sua riproducibilità su stampante? 

No, ma è condizione necessaria; è importante, parlando di scanner iperspettrale, che sia il processo di profilazione (stampa e misura delle pagine di profilazione), sia di acquisizione e stampa delle immagini iperspettrali avvengano sempre conservando le condizioni operative.

Si è sentito di recente affermare che lo scanner iperspettrale può essere usato come una specie di fotocopiatrice, che permetterebbe di riprodurre,  ad esempio un marmo, senza problemi; dovremo annoverare questa affermazione nella famiglia delle fake-news, e di seguito ne daremo una giustificazione.

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